Se per il cibo oggi siamo portati a porci più problemi del dovuto, in pochi considerano la scelta dell’acqua da bere altrettanto importante. Fonte primaria della salute dell’uomo, ricca di poteri diuretici e idratanti, l’acqua costituisce il 60% del peso corporeo di un adulto. Non basta dunque fermarsi alla definizione di Ludwig Feuerbach, che alla fine del diciannovesimo secolo affermava che «l’uomo è ciò che mangia». Il suo stato di salute dipende anche da ciò che beve, soprattutto quando l’estate è alle porte.

 

 

Mantenere in equilibrio il bilancio idrico – il rapporto tra le “entrate” e le “uscite” di acqua – è fondamentale per avere un buono stato di salute: nel breve, medio e lungo termine. «L’acqua è il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie, ma è anche indispensabile perché funge da ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, mantiene elastica e compatta la pelle e garantisce la consistenza del contenuto intestinale», ha affermato Mariangela Rondanelli, docente di scienze e tecniche dietetiche applicate all’Università di Pavia, nel corso dell’ultima edizione di NutriMI il forum di nutrizione pratica conclusosi a Milano. Modifiche, anche lievi, della composizione dei fluidi sono poco tollerate dall’organismo. È in queste situazioni che il ruolo dell’acqua diviene cruciale, nell’assunzione (mediante la sete) o l’eliminazione (tramite urine e sudore) di liquidi.

 

 

Quale acqua da bere scegliere

L’acqua viene assunta attraverso i cibi e le reazioni di ossidazione di alcuni nutrienti. Ma per mantenere un adeguato livello di idratazione dell’organismo, è necessario bere con regolarità: almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche se a voler essere pignoli le linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana raccomandano di assumerne «un millilitro per chilocaloria consumata».

 

Ce ne sono di diversi tipi: a basso contenuto di sali o meno, povere o no di minerali, più o meno acide. Come scegliere l’acqua più adatta alle diverse esigenze? «Sebbene l’acqua sia ritenuta un liquido insapore, la sua composizione è in grado di influenzarne le caratteristiche organolettiche – prosegue Rondanelli -. Quelle povere di minerali (con un residuo fisso inferiore a 50 milligrammi per litro, ndr) sono consigliate per preparare zuppe, risotti, tè e tisane. Ma un’acqua di questo tipo è indicata anche per la gestione dei pazienti che soffrono di calcoli renali o ipertesi, in associazione a una dieta povera di sodio: necessaria per agevolare un’adeguata diuresi».

 

 

Consigli Pratici

A prescindere dal gusto, ci sono alcune indicazioni valide per tutti i consumatori. Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno è un’indicazione valida a tutte le latitudini. Lo stesso dicasi per la frequenza dei consumi: meglio bere a intervalli regolari di trenta minuti che ingollare un litro d’acqua in un colpo solo. Quando la temperatura è più alta o se aumenta il livello di attività fisica, parimenti devono crescere gli apporti. Infine imparare a riconoscere le caratteristiche chimiche e fisiche dell’acqua attraverso l’etichetta – ph, residuo fisso e contenuto di sodio – permette di scegliere l’acqua più adatta alle proprie esigenze: di gusto e di benessere.

FONTE: http://www.lastampa.it/2015/05/18/scienza/benessere/dovete-sapere/a-ciascuno-la-sua-acqua-della-salute-UJuH9JXGgJTgJhL5BrTobJ/pagina.html

 

 

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