L’acqua: un bene prezioso di cui tutti noi dobbiamo usufruire tutti i giorni non solo per rispettare le più consuete norme igieniche ma anche, e soprattutto, per idratare il nostro corpo bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno.

Gironzolando a Milano e provincia sono rimasta piacevolmente sorpresa di quanti comuni – e la stessa città di Milano- stiano installando sui propri territori le così dette “case dell’acqua”. Per chi non ne abbia mai sentito parlare, sono strutture alle quali il cittadino o residente può accedere gratuitamente per il proprio approvvigionamento d’acqua. Molti di questi distributori erano anche presenti in prossimità dei padiglioni Expo, in modo che i visitatori potessero bere acqua –naturale o gasata e refrigerata- senza dover acquistare nuova acqua in bottiglia di plastica.

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Il motivo del servizio è, infatti, limitare l’acquisto delle bottiglie di plastica. Questo è il principale motivo, ma non l’unico, per il quale ho deciso di usufruirne anche io e di seguito vi illustrerò brevemente qualche altra ragione per la quale ho deciso di limitare il più possibile l’acquisto dell’acqua in bottiglie di plastica.

La plastica, seppur teoricamente riciclabile, concorre ad essere l’inquinante maggiormente diffuso nel pianeta e soprattutto nei mari. La sua degradazione è stimata tra i 100 e i mille anni.

L’utilizzo della plastica

Il suo utilizzo è elevatissimo. Facendo qualche rapido calcolo: se le linee guida indicano che una persona dovrebbe bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno significa che ognuno di noi utilizza almeno una bottiglia  al giorno e quindi 365 bottiglie all’anno. Il valore cresce notevolmente se consideriamo il mezzo litro, più facilmente trasportabile e comodo nelle borsette. Se aggiungiamo che la plastica è il componente principale degli imballaggi alimentari, il numero lievita incredibilmente. Vi invito a controllare quanta plastica si crea con la spazzatura in casa, probabilmente mi darete ragione!

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La conservazione dell’acqua in bottiglie di plastica

Un altro aspetto interessate è che sulle bottiglie d’acqua è sempre presente l’indicazione che cita conservare al riparo dalla luce, in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore”. Il consumatore deve cercare di porre attenzione alla conservazione delle casse d’acqua –anche se negli appartamenti delle grandi città è difficile trovare un’alternativa valida al “balcone”- ma durante lo stoccaggio e i trasporti siamo sicuri che le stesse accortezze siano mantenute? Non vi è mai capitato di acquistare durante l’estate bottiglie d’acqua tiepide e chiedervi quante ore fossero state sotto al sole? Devo ammettere che a me è capitato. L’indicazione di conservazione e la scadenza (sì avete capito bene la scadenza), permettono di fare in modo che la plastica non ceda al liquido parte dei suoi componenti che, in parte e in grandi quantità, sono tossici per l’organismo. Un’altra accortezza dovrebbe essere quella di non riutilizzare le bottiglie dopo averle consumate e tantomeno inserire liquidi diversi da quelli che contenevano in origine.

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Occhio al prezzo

Un ultimo fattore da prendere in considerazione è il prezzo: alcune marche ne hanno di veramente sostenuti e, per chi volesse spendere qualcosina in più, c’è sempre il vetro che sì, aumenta di tanto il costo, ma è di certo l’alternativa più salutare. E non dimentichiamoci che, se si ha la fortuna di avere una “casa dell’acqua” non tanto lontana da casa, il costo di bere acqua in bottiglie di vetro si annulla perchè la si può riutilizzare una volta con l’altra!

Cerchiamo sempre di essere consumatori consapevoli, di non fermarci solo alla comodità o all’economicità dei prodotti. Spesso questi due fattori non sono dei buoni parametri da prendere in considerazione, soprattutto nel campo alimentare.

FONTE: lorenzovinci.it

 

 

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